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Il contenuto della scheda proviene integralmente dall’articolo: L’Ospedale dei pellegrini e l’Apostolo S. Giacomo a Capizzi, a firma di Francesco Sarra Minichello contenuto nel volume: Archivio Nisseno – Società Nissena di Storia Patria Caltanissetta – anno XII N° 22 – Gennaio-
Ringrazio il Presidente per l’utilizzo dei dati e la condivisione del progetto.
Capizzi centro nebroideo, abbarbicato a oltre 1100 metri sul livello del mare sul Monte Verna, appartenente alla diocesi di Patti, vanta una storia antichissima che si è da sempre intrecciata con uno degli Apostoli più intimi di Gesù Cristo: l'apostolo San Giacomo protettore della città.
Indulgenze vengono accordate nel 1430 dalla Santa Sede, informata della presenza della reliquia, delle pratiche Pellegrine e dei Miracoli che li sono concessi dal Santo; ciechi ricevevano la vista, coperti di lebbra venivano mondati, paralitici ricevevano l'uso delle membra, ossessi venivano liberati dallo spirito del male, gli zoppi e i malati di idropsia e di altre infermità venivano sanati. Guariva i malati di tumori, rendeva la favella ai muti, faceva arrestare le malattie contagiose. Capizzi quindi divenne celebre santuario e meta di una moltitudine di Pellegrini. Per dare accoglienza ai numerosi Pellegrini nel 1604 venne istituito L'ospedale dei Pellegrini ora ex collegio di Maria.
Il 19 luglio 1604 si presenta davanti al notaio Vincenzo Pandolfo un benefattore, Pasquale Manuele. Vuole edificare l'ospedale. Nello stesso atto notarile precisa che vuole fare una donazione per l'ospitalità e per gli infermi. Quindi lega, a questo fine, un mulino e una vigna nel Feudo nominato l’Oliveri. Inoltre, post mortem ipsius, sarà compito dell'ospedale assegnare una dote alla sua consanguinea più povera. Non si sa con certezza a quale ordine appartenesse l'ospedale ma molto probabilmente prima era gestito dagli Antoniani successivamente dall'ordine cavalleresco benedettino di Malta poi dai missionari Gesuiti. Lo scopo di questi ordini fu quindi quello di presidiare le strade del pellegrinaggio.
Nel 1806 l’ospedale fu rifondato da C. Russo Principato. Era già inattivo negli anni ’50 del 900.